BONSAI IN ACQUA

ficus retusa in fase di formazione radici

Perché bonsai in acqua? sicuramente perché mi piacciono e perché rappresenta una sfida.

Ho cominciato per caso, spinto dal fatto che durante i periodi di vacanza era difficoltoso annaffiare periodicamente i miei bonsai, poi col tempo è diventata una sfida, anche perchè, cercando di saperne di più, ho effettuate numerose ricerche, senza risultati specifici su questa attività, anzi, a volte ho trovato commenti decisamente negativi sulla possibilità di riuscire a coltivare bonsai in acqua.

Ovvio, c’è una notevole bibliografia sulle colture idroponiche, ma nessuna specifica per i bonsai, i quali hanno tre necessità specifiche, cioè devono vivere a lungo (la maggior parte delle colture idroponiche sono relativi ad ortaggi); devono avere vasi piccoli (per definizione) e devono essere ben ancorati al terreno.

Sto coltivando i bonsai in acqua da quattro anni, durante i quali ho dovuto affrontare diversi problemi, tra i quali la morte dei miei primi alberini durante il primo anno, proprio a causa di mancanza d’acqua per non avevo calcolato bene la quantità necessaria per il periodo della mia assenza; poi altri problemi, tra i quali quelli classici dei bonsai, quali potature, pinzature, legature ecc., ma soprattutto quelli legati ai valori elettrochimici dell’acqua, alla formazione di alghe infestanti e al surriscaldamento dell’acqua in estate. dopo due anni di incertezza.

Adesso ne so un pò di più, credo che debba ancora imparare, comunque è un hobby divertente.

Lascia un commento